TINutro – Logopedia Dr. Casella Davide
Alla nascita i neonati ricoverati in TIN, per le condizioni cliniche di base, sono sottoposti a
intubazione per ventilazione e nutrizione e assumono farmaci che spesso interferiscono
negativamente con il periodo critico per l’apprendimento delle abilità motorie orali soprattutto
sull’organizzazione del processo di Suzione-Deglutizione-Respirazione (SDR).
La conseguenza di un’obbligata e protratta alimentazione tramite sondino o gavage limita o annulla
alcuni riflessi arcaici presenti già in vita intrauterina (la suzione alla 24esima settimana di
gestazione, la deglutizione e respirazione, presenti intorno alla 32/34 settimana).
Queste difficoltà rappresentano una delle cause più frequenti di dimissione
posticipata, aumento dello stress materno. Inoltre, tali alterazioni funzionali, se protratte nel tempo,
si potranno ripercuotere sulla sfera affettiva ed evolutiva, evidenziando poi un ritardo delle funzioni
orali più evolute (masticazione, lallazione, articolazione verbale, avversione o selettività
alimentare).
L’approccio logopedico, in stretta collaborazione con l’équipe multidisciplinare, prevede un
intervento che parte dallo specifico modello organizzativo della TIN per poi rivolgersi al neonato e
al genitore.
Tutti gli studi indicano l’importanza, dopo una specifica valutazione obiettiva e funzionale, di un
intervento diretto sul neonato clinicamente stabile, mirato a normalizzare sensibilità e
propriocezione e al riequilibrio di forza, tono e resistenza della sfera peri- ed endo-orale. L’obiettivo
è quello di riattivare il Riflesso della Suzione Non Nutritiva (SNN) per poi concentrarsi sulla
Suzione Nutritiva (SN). Il logopedista, per favorire il passaggio a un’alimentazione tramite seno o
biberon, realizza un programma di stimolazione orale in fase pre-feeding e al momento del pasto si
avvale di alcune strategie che si configurano nell’individuazione e adozione di biberon, ciucci e
tettarelle adeguate alla specifica morfologia e motricità della bocca del neonato preso in cura,
nonché nell’utilizzo di posture facilitanti e di specifiche manovre che aiutino l’organizzazione del
pattern SDR, aumentino i segnali di prontezza e riducano i segnali di stress.
L’intervento sul genitore è orientato a promuovere l’informazione e quindi le abilità genitoriali per facilitare il processo di attaccamento e il rinforzo della relazione e della comunicazione, condurre a un’autonoma gestione alimentare del neonato, aumentare le conoscenze sulle tappe dello sviluppo oro-alimentare, linguistico e comunicativo del bambino e favorire la partecipazione attiva all’intero percorso clinico e riabilitativo (modello della Medicina Partecipativa – Family Centered Care).