Progetto integrato Ospedale – Territorio

“ Crescere Insieme”

per i neonati del territorio della Comunità Montana del Piambello e limitrofi,

a cura di Serena Vaglio, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.

PREMESSA

La maggior parte degli studi scientifici riguardano i neonati molto prematuri (nati prima della 33^ settimana di gestazione e di peso inferiore ai 1500 gr.), in quanto riconosciuta come popolazione a più alto rischio evolutivo, tuttavia recentemente si è cominciato a dedicare attenzione anche allo sviluppo dei nati tra le 34 e le 36 settimane (di solito di peso compreso tra i 1500 gr. e i 2500 gr.), non più considerati come “Near Term” ma a tutti gli effetti come Preterm, riconoscendone i rischi e le fragilità in ambito respiratorio e di sviluppo cerebrale che li caratterizzano.

Si definiscono “Late Preterm” i bambini nati tra la 34^+0 e la 36^+6 settimana di gestazione e rappresentano circa il 70% della popolazione di nati prematuri (Pediatrics, 2009).

Hanno tra le 4 e le 7 volte più possibilità di presentare almeno una di queste problematiche rispetto al nato a termine: ittero, instabilità termica, ipoglicemia, difficoltà di alimentazione, insufficienza respiratoria, apnee, patologie neurologiche, infezioni. (Cochrane 2011, Pediatrics 2009).

Inoltre, considerando che il 50% dell’incremento del volume della corteccia cerebrale si raggiunge solo nelle ultime 6 settimane di gestazione, quindi tra la 34^ e la 40^ settimana, la nascita avviene in un periodo particolarmente delicato per la differenziazione neuronale e la formazione dei giri della corteccia cerebrale. Da qui si giustifica l’aumentato rischio neurologico nei Late Preterm.

Particolare attenzione è anche rivolta al piccolo per età gestazionale (SGA) che è a più alto rischio di sepsi, ittero, ROP, convulsioni neonatali rispetto al nato a termine.

L’esperienza dell’Ospedale F. Del Ponte (anno 2012):

nati totali 3293
nati <1500gr. 58 (1,8%)
nati 1500-2500gr. 230 (6,9%)
totale nati <2500gr. 288 (8,7%)

 

Secondo i dati raccolti nell’anno 2012, si osserva che le percentuali di nascite premature sono leggermente superiori rispetto ai dati nazionali, diffusi dal Ministero della Salute (6,8% per i nati di peso compreso tra i 1500 e i 2500 gr. e 1% per i nati di peso inferiore ai 1500gr.), ciò probabilmente a causa del fatto che il Centro Neonatologico di Varese è centro di riferimento di tutta l’area provinciale.

Considerando perciò il rapido aumento di queste nascite prima della 37^ settimana, si evidenzia l’impatto economico che questo potrebbe avere sulle risorse della comunità e sul sistema scolastico.

Secondo Berry Brazelton, pediatra di fama internazionale, docente dell’Harvard Medical School e consulente del presidente Obama, Ogni dollaro speso per curare i disturbi nel primo anno di vita dei bambini ne fa guadagnare altri 17”; egli sostiene l’intervento precoce come efficace per modificare la storia naturale dei bambini e tutela della salute degli adulti che diventeranno, risparmiando sulla spesa sociale.

Nonostante l’incidenza di sequele neurologiche maggiori per i Late Preterm sia minima, resta importante l’incidenza di disordini neurologici “minori” (disturbi della coordinazione motoria ed equilibrio, alterazione della motricità fine, Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, impulsività, scarsa tolleranza alla frustrazione, minori capacità di espressione verbale e inadeguata socializzazione). Tutte le difficoltà comportamentali, motorie, cognitive e di socializzazione sopra elencate possono incidere sull’apprendimento scolastico.

Queste atipie dello sviluppo sono evidenziabili già in epoche precoci (0-3 anni). Da qui nasce l’intenzione di creare un Follow up che permetta di evidenziare precocemente eventuali disordini neuroevolutivi con l’applicazione di conseguenti interventi abilitativi precoci in questa categoria di neonati. (Clin.Perinatology33, 2006)

E’ auspicabile che il percorso di Follow up inizi già in epoca neonatale (Pediatrics, 2011), il più precocemente possibile, e che possa protrarsi nel tempo per monitorare lo sviluppo del bambino nella sua globalità; inoltre alcuni studi riconoscono l’intervento precoce come utile per garantire migliori outcome comportamentali. (Pediatrics 2012)

SOGGETTI COINVOLTI NEL PROGETTO

Promosso dell’Associazione Tincontro, Genitori per la Neonatologia di Varese.

Con il sostegno della Comunità Montana del Piambello e U.O. di Neonatologia, T.I.N. e Pediatria del Verbano.

DOVE?

Le attività del progetto si svolgeranno presso il Consultorio “Spazio per le Famiglie” di Cadegliano Viconago e U.O. Neonatologia, T.I.N. e Pediatria del Verbano.

Con l’obiettivo di far percepire il Consultorio come centro di servizio territoriale di vicinanza, rivolto alle problematiche della patologia minima più che della patologia conclamata.

FINALITA’

Nell’ambito della Tutela Materno-Infantile si presenta il Progetto Integrato Ospedale-Territorio “Crescere insieme” che si prefigge come obiettivo primario il sostegno alla famiglia e il supporto allo sviluppo neuroevolutivo del bambino, attraverso la promozione della salute del bambino e della qualità del suo sviluppo, con la partecipazione attiva della famiglia.

  • Inizialmente si promuove un’assistenza individualizzata al neonato ricoverato con precoce coinvolgimento dei genitori, riconosciuti come principali conoscitori dei bisogni del proprio bambino (empowerment);
  • Si offre maggiore continuità assistenziale dopo la dimissione attraverso un programma di monitoraggio dello sviluppo;
  • Individuazione precoce delle difficoltà evolutive;

Tutela del benessere di bambino e famiglia operando in una prospettiva soprattutto preventiva.

Crescere Insieme