La Musicoterapia è una disciplina che utilizza la musica come forma alternativa di comunicazione nella sfera del non-verbale, dove la musica deve intendersi anche nelle sue forme più semplici di “linguaggio” sonoro, riscopre infatti la musica e il suono in tutte le loro forme, utilizzando tanto i suoni naturali o il ritmo e i timbri nelle loro espressioni più arcaiche, quanto le espressioni più strutturate e culturali a livello melodico e armonico: tutto ciò attraverso varie tecniche che possono prevedere l’uso della voce e del canto e l’ascolto di musica registrata volta all’ Effetto Mozart. Questo progetto, di cui è responsabile la Dott.ssa Barbara Sgobbi musicoterapeuta professionista, è attivo dal 2012  presso la TIN dell’Ospedale del Ponte di Varese in collaborazione con la equipe multidisciplinare del reparto e con la psicoterapeuta Dott.ssa Elena Bolis in qualità di coordinatrice progetti.
E’ un processo interpersonale in cui il Musicoterapeuta usa la musica e tutti i suoi aspetti fisici, emotivi, mentali, sociali , estetici, per aiutare i neonati prematuri e le loro famiglie a migliorare, recuperare o mantenere la salute. La musica usata in terapia può essere direttamente creata dal musicoterapeuta / dal genitore (musicoterapia- attiva-live-registrata) o trarre spunto dai vari stili, periodi della letteratura musicale esistente ( musicoterapia- ricettiva- registrata-live). La musicoterapia è la chiave di volta che allevia le sofferenze sia attraverso l’improvvisazione musicale-vocale-corporea e sia con l’ascolto mirato e personalizzato e si incentra sulle risorse piuttosto che sui problemi. Essa offre una struttura all’interno della quale è possibile esprimersi, alle proprie condizioni e, pertanto, essere visti, sentiti e apprezzati grazie a qualcosa che si crea all’interno, apprendendo da schemi o elementi esterni. Diviene una forma di contatto alternativa, rispetto a quella offerta dal linguaggio verbale: la musica e la musicalità, come strumento di lavoro, suscitano l’espressione di sentimenti ed emozioni; quando ci si esprime musicalmente si comunica e si “parla” in musica. Musicoterapia è quindi la ricerca, l’osservazione, l’analisi e l’adozione del sonoro e del musicale appartenente al bambino al fine di aiutarlo ad esprimere una nuova situazione d’ascolto, non solamente incentrato sul sé, ma sui poli del processo relazionale.
Le finalità generali della musicoterapia in TIN mirano a promuovere lo sviluppo neurologico e socio affettivo del bambino e la conoscenza dei suoi segnali da parte dei genitori e caregiver; creare attraverso la musica e la pratica musicale uno spazio in cui genitori e bambino possano sentirsi al sicuro, e dove si possano conoscere e riconoscere reciprocamente; educare la famiglia a mantenere sul lungo periodo gli effetti benefici della pratica musicale anche dopo la dimissione all’ospedale, facendo sì che la musica possa essere sempre uno spazio positivo in cui la relazione tra genitori e bambino possa rimanere intatta e non governata dalle problematiche mediche, creando momenti di condivisione emotiva utile alla famiglia e allo sviluppo del bambino in tutti gli stadi della sua crescita.
Gli obiettivi specifici sul bambino ricoverato in TIN sono Monitorare le varie fasi di: sopravvivenza/rilassamento (formazione organi) , stimolazione cauta (brevi interventi per favorire lo stato di benessere emotivo), transizione verso l’apprendimento interattivo (causa-effetto), dimissioni ospedaliere, favorire il rilassamento, il sonno profondo, un livello alto di saturazione dell’ossigeno, un ritmo calmo e regolare di battito cardiaco e respiro, lo sviluppo della circonferenza cranica e il passaggio della respirazione autonoma, il sostegno durante procedure mediche dolorose, la promozione della suzione non nutritive, il monitoraggio durante cambiamenti ,come il passaggio dalla nutrizione parenterale all’alimentazione per via orale e quello dalla respirazione assistita a quella autonoma, sostegno allo sviluppo neurologico e psicologico del bambino prematuro, monitoraggio attraverso l’impiego della musica della capacità uditiva, promozione del legame madre- bambino e l’attaccamento, sostegno emotivo nella relazione genitoriale e monitoraggio dell’inquinamento acustico facendo ecologica sonora all’interno del reparto. Le tecniche musicoterapeutiche utilizzate avvengono attraverso il metodo recettivo con musiche specifiche registrate o love, con uso di impianto audio, uso della voce genitoriale o strumentale, essi consentono di raggiungere contemporaneamente importanti obiettivi, come permettere di poter stimolare adeguatamente il neonato e di tranquillizzarlo attraverso canti-ninne nanne,musiche registrate specifiche e personalizzate usate dal musicoterapeuta, che possono ricordare la vita uterina, ascoltare la voce genitoriale, con brani specifici corrispondenti all’identità sonora dei caregiver, ed anche lo stesso importante suono che ha avuto modo di ascoltare nei mesi precedenti durante la sua vita uterina (voce materna diretta o registrata su cd); donare al genitore la possibilità di affrontare la sua situazione emotiva prendendo consapevolezza della realtà e imparando a conoscere e ad accettare il suo bambino,consente a facilitare il recupero del legame genitori-bambino.

Dr.ssa Barbara Sgobbi Musicoterapeuta Professionista

Musicoterapia in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale